(a cura di Paolo Gianni)

Gli obiettivi

Questo scritto si propone di far conoscere ai docenti universitari, sia di ruolo che precari, la storia e l’evoluzione delle retribuzioni del personale docente dell’università a partire dal secondo dopoguerra del secolo scorso e fino ai giorni nostri (2018). Esso è rivolto principalmente ai nuovi docenti, cioè ai giovani. Infatti abbiamo la netta sensazione che coloro che non hanno vissuto tutta la storia delle leggi che si sono susseguite nel tempo per regolare i nostri stipendi, e i corrispondenti diritti e doveri del nostro stato giuridico, a volte non possiedano tutti gli elementi necessari per dare giudizi motivati sugli interventi legislativi che si sono succeduti nel tempo fino ad ora. Ci siamo quindi sforzati di evidenziare nella storia dei nostri stipendi tutti quegli elementi legati al nostro stato giuridico che vanno individuati al fine di verificare la coerenza delle regole che sovrintendono al nostro status con le caratteristiche di dignità ed autonomia che gli derivano dall’art. 33 della nostra Costituzione. Ci si augura che i nostri colleghi, una volta coscienti dei propri diritti, dimostrino finalmente il coraggio di ribellarsi ai soprusi subiti e, in particolare, a quelle norme che continuano a penalizzarci rispetto a tutti gli altri dipendenti del Pubblico Impiego.



Premessa

Ricordiamo che lo stipendio dei professori universitari può essere dato in tre modi diversi:

  1. Lordo Amministrazione: rappresenta la cifra che viene trasferita dal MIUR ai singoli atenei;

  2. Lordo Dipendente: è la cifra che si ottiene sottraendo al Lordo Amm.ne i contributi a carico della amm.ne stessa;

  3. Netto Dipendente: è la cifra che si ottiene sottraendo al Lordo Dipendente i contributi a carico del dipendente e la ritenuta IRPEF.

Una accurata descrizione dei rapporti tra queste diverse cifre retributive viene fornita nell’allegato 1. Si fa presente, comunque, che tali rapporti sono validi per le ritenute in atto nel 2012 (e anche nel 2018) ma non è detto che possano essere applicate “pari pari” agli stipendi degli anni precedenti. Comunque, accontentandosi dell’ordine di grandezza, si può dire che il Lordo Dip.te è circa il 73% del Lordo Amm.ne e lo Stip. netto è circa il 48% del Lordo Dip.te.

Gli stipendi riportati nelle tabelle di questo lavoro sono quelli di tipo b (Lordo Dip.te), per cui i valori netti in busta paga dovrebbero essere circa la metà.

Per quanto attiene all’entità delle retribuzioni, al fine di permettere un facile confronto fra i valori che si sono susseguiti nel tempo abbiamo fatto la scelta di trasformare tutte le retribuzioni in valori di euro rivalutati al 2018, trasformando le lire in euro in base alla conversione 1 euro = 1936.27 lire (dal 1/1/1999) e rivalutando tutte le cifre in base agli indici ISTAT reperibili sulla Gazzetta Ufficiale. Per comodità viene anche fornita una tabella che riassume tali indici, a partire dal 1947 (allegato 2).

Mi corre infine l’obbligo di dire due parole sulla affidabilità dei dati qui raccolti. Comprenderete che non è stato facile, alla mia tenera età (sono 80!) rimettere le mani a dati sulle retribuzioni raccolti fino a 60 anni fa! Ho fatto del mio meglio ma non posso certo garantire di non aver fatto errori. Ma anche lasciando da parte possibili errori miei, debbo sottolineare che molte volte i dati originali non includevano la IIS (indennità integrativa speciale, che dovrebbe compensare l’effetto dell’inflazione, rilevata dall’ISTAT) o non precisavano se nello stipendio era inclusa o meno la 13a mensilità. Pertanto alcuni dati finali potrebbero essere errati all’incirca per un dodicesimo del loro valore. Ciò non dovrebbe inficiare i confronti complessivi. Comunque, di tutti i possibili errori il responsabile è . . . . il sottoscritto.



Introduzione

Fondamentalmente verrà posto l’accento sulla successione delle varie norme che hanno regolato la retribuzione dei docenti universitari nel tempo. Ci è parso utile suddividere la storia degli stipendi in 3 periodi:

1) periodo ante-1980, in cui si sono succedute leggi che non hanno modificato in modo sostanziale la struttura del nostro salario ereditata dal periodo fascista. Come esempio di partenza abbiamo scelto gli stipendi in atto negli anni 1963 e 1973.

2) periodo degli anni ’80 e ’90, in cui lo stato giuridico ed economico sono quelli definiti dalla riforma della legge 28 e conseguente DPR 382 del 1980. Successivamente ci sono stati la legge sulla autonomia (L. 168/1989) e i provvedimenti legislativi che hanno tolto l’aggancio dei nostri stipendi a quelli degli Alti Dirigenti dello Stato. Come esempi delle retribuzioni di questo periodo abbiamo scelto gli anni 1980, 1989 e 1995.

3) l’inizio del XXI secolo, con la approvazione delle leggi Moratti (L. 230/2005) e Gelmini (L. 240/2010), e le complicazioni legate al blocco degli stipendi sancito dal governo Berlusconi (DL. Tremonti n. 78/2010). Vengono fornite le tabelle degli stipendi del 2010 (quelli che hanno subito il blocco), del 2012 e 2018.



Le retribuzioni nei vari periodi

1) Il periodo ante-1980

Nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale gli stipendi dei dipendenti pubblici italiani avevano una caratteristica fondamentale che permetteva loro di fare immediati paragoni tra categorie diverse. Lo stipendio era associato ad un coefficiente parametrale il cui valore unitario corrispondeva ad un preciso numero di lire annue lorde.1 Anche eventuali indennità aggiuntive (che comunque erano piccole rispetto allo stipendio tabellare) erano proporzionali a tale parametro. In pratica, il confronto diretto tra i parametri assegnati a categorie diverse dava subito di fatto una idea del rapporto tra le loro retribuzioni. Oggi purtroppo non è più così, nel senso che le indennità aggiuntive (e gli eventuali “fringe-benefits”) possono essere tante e molto rilevanti al punto da rendere non facile il confronto delle retribuzioni di categorie diverse.

In questo periodo l’università era caratterizzata da una scarsissima democrazia. Il corpo docente era costituito da professori ordinari, assistenti e professori incaricati, ma il potere era concentrato nei professori ordinari che, nelle Facoltà e all’interno dei loro istituti mono-cattedra, facevano quello che volevano. Una idea degli stipendi lordi dei docenti universitari nel 1963 si può trarre dalla tabella n. 1.





Tabella 1. Le retribuzioni (lire) dei docenti universitari nell’anno 1963 circaa

Titolo

Dopo

anni

Para-

-metro

b

Stip.

lordo

mensile

Indennità

Ricerca

Scientifica

lorda

mensile

Assegno

tempo-

-raneo

lordo

mensile

I.I.S.

lorda

mensile

c

Stip.

mensile

lordo

globale

Stipendio

annuo

lordo,

in euro,

attualizz.

al 2018 d

                 

Prof. Straord

0

580

145.000

85.000

45.100

4.400

279.500

39.096

Prof. Ord.

3

700

175.000

85.000

54.400

4.400

318.800

44.593

 

Fine

carriera

1040

260.000

85.000

80.000

4.400

429.400

60.063

                 
                 

Assistente

0

309

77250

35.000

25.000

4.400

141.650

19.814

 

14

580

145.000

85.000

45.100

4.400

279.500

39.096

                 

Eventuale

incarico

insegnam.

agg.vo

(interno)

 

Param.

x 0.50

Stip.

mensile

x 0.50

                 

a Dati presi dalla relazione di Corrado Scaravelli, Presidente della Commissione Sindacale del CNU, al VIII Congresso Nazionale del CNU (Roma, 1984).

b 1 unità parametrica = 3000 lire lorde annue. Stip. = Parametro x 3000 lire

c Indennità Integrativa Speciale, che compensa la svalutazione rilevata dall’ISTAT.

d Stip. mensile lordo globale / 1936.27 x 12 x 22,570 (Coeff. ISTAT-1963)







Purtroppo tutti i tentativi di far approvare una riforma complessiva dell’università che avvicinasse la nostra istituzione superiore a quelle dell’Europa occidentale, conferendo dignità a tutte le figure docenti e introducendo organi di governo e strutture democratiche (i dipartimenti), titoli di studio avanzati (dottorato di ricerca) e garantisse un appropriato diritto allo studio per gli studenti, andarono falliti. Basti ricordare i disegni di legge più famosi come il DdL AC- 2314 (la cosiddetta legge 2 pi greco) nel 1965 e il DdL AS-612 nel 1968.

In questo periodo le varie categorie di “docenti subalterni” cominciarono ad organizzarsi in associazioni sindacali (UNAU, ANPUI etc.), chiedendo con forza una profonda riforma dell’università. Un piccolo aumento di democrazia si ebbe nel 1973 con i “Provvedimenti urgenti” (D.L. 580/1973) che stabilizzarono gli incarichi di insegnamento e inserirono nei Consigli di Facoltà i professori incaricati stabilizzati e rappresentanti degli assistenti. Vennero anche aggiornati gli stipendi delle varie categorie, come si può vedere dalla tabella n. 2.







Tabella 2. Le retribuzioni (lire) dei docenti universitari nell’anno 1973 circaa

classe

Anni

perma-

-nenza

nella

classe

Para

metro

b

Stipendio

lordo

mensile

Assegno

pension.

lordo

mensile

c

Assegno

Speciale

lordo

mensile

I.I.S.

lorda

mensile

d

Stipendio

mensile

lordo

globale

Stipendio

annuo

lordo,

in euro,

attualizz.

al 2018 e

 

(tot)

             

Prof. Ordinario

           

1

3

443-Str

271.338

108.333

150.000

31.200

560.871

51.170

2

3 (6)

535-Ord

327.688

115.969

150.000

31.200

624.857

57.008

3

8 (14)

609

373.013

122.094

150.000

31.200

676.307

61.702

4

5 (19)

772

472.851

135.606

150.000

31.200

789.657

72.043

5

(21)

Fino

Pens.

825

505.313

140.000

150.000

31.200

826.513

75.406

                 

Assistente di ruolo

           

1

2? (2)

243

148.838

64.200

80.000

31.200

324.238

29.581

2

2 (4)

317

194.163

80.530

80.000

31.200

385.893

35.206

3

6 (10)

387

237.038

95.976

80.000

31.200

444.214

40.527

4

4 (14)

443

271.338

108.333

80.000

31.200

490.871

44.784

 

(21)

x 1.025 4

299.506

519.039

47.354

                 

Professore incaricatof

           

1

?

243

148.838

?

?

31.200

?

?

2

?

387

237.038

?

?

31.200

?

?

3

?

443

271.338

?

?

31.200

?

?

                 



a Dati presi dalla relazione di Corrado Scaravelli, Presidente della Commissione Sindacale del CNU, al VIII Congresso Nazionale del CNU (Roma, 1984).

b 1 unità parametrica = 7.350 lire lorde annue. Stip. = Parametro x 7.350 lire

c alcuni dati secondo lo Iorio (“Legislazione universitaria” di Giuseppe Iorio, Napoli, 1977) risultano leggermente diversi. Ho lasciato quelli di Scaravelli.

d Indennità Integrativa Speciale, che compensa la svalutazione rilevata dall’ISTAT.

e Stip. mensile lordo globale / 1936.27 x 12 x 14,721 (Coeff. ISTAT-1973)

f quando l’incarico di insegnamento fosse interno, cioè aggiuntivo rispetto alla posizione di ruolo, viene pagato ai 2/3 (66.67%).





2) gli anni ’80 e ‘90

Nel 1980 si arriva finalmente ad una legge di riforma dell’università che, anche se si occupa principalmente di stato giuridico dei docenti, introduce parecchie innovazioni che avvicinano la nostra istituzione superiore a quelle degli altri paesi dell’Europa occidentale. La L.28 e il DPR 382 del 1980 istituiscono le nuove figure del professore associato, cui affluiscono a seguito di giudizio di idoneità a numero aperto i professori incaricati e gli assistenti di ruolo, e del ricercatore, cui affluiscono analogamente le varie figure precarie (contrattisti, borsisti etc.). I professori associati hanno gli stessi diritti e doveri di didattica e ricerca dei professori ordinari e ne differiscono solo per alcune limitazioni nell’elettorato passivo alle massime autorità accademiche. Viene creato l’istituto del “tempo pieno” opzionale e vengono resi più democratici gli organi di governo. Viene finalmente dato risalto alla ricerca scientifica introducendo il “dottorato di ricerca” e predisponendo fondi per la ricerca suddivisi in locali e di interesse nazionale (i famosi 60% e 40%). Viene infine aperta la strada per aumentare la autonomia locale, permettendo la “sperimentazione dipartimentale”.

Infine viene istituita una nuova carriera per i docenti, ancorando gli stipendi dei professori ordinari a quelli degli alti dirigenti dello Stato e definendo quelli dei professori associati come il 70% degli ordinari. L’aggancio degli stipendi dei ricercatori (70% degli associati) arriverà solo più avanti (L. 158/1987). Lo sviluppo della carriera economica dei professori è stato il frutto di una stretta collaborazione dei dirigenti CNU con i responsabili degli Uffici Scuola dei partiti di governo. Bisognava conciliare l’esigenza di garantire loro uno stipendio adeguato, cioè paragonabile a quello dei colleghi degli altri paesi dell’Europa occidentale, con la necessità di non gravare troppo sulle finanze del Ministero. Passò l’idea di dare un buon peso alla esperienza, partendo da stipendi bassi iniziali che crescevano con una buona derivata diventando “europei” alla fine della carriera. Il marchingegno per raggiungere questo risultato, garantendo parimenti un aggancio allo stipendio degli alti Dirigenti dello Stato, fu il frutto di una brillante idea del nostro Vice-Presidente di allora, Paolo Blasi, che in una lunga riunione notturna convinse i responsabili degli Uffici Scuola a proporre la norma seguente “Ai professori appartenenti alla prima fascia all’atto del conseguimento della nomina ad ordinario è attribuita la classe di stipendio corrispondente al 48,6% della retribuzione del dirigente generale di livello A dello Stato, comprensiva dell’eventuale indennità di funzione” (art. 36, c. 2, del DPR 382/1980). A partire da tale livello furono poi calcolati a ritroso gli stipendi della carriera precedente, prevedendo una serie di 6 classi biennali separate da aumenti del 8%.

Gli stipendi dei professori e dei ricercatori previsti dal DPR 382/1980 sono raccolti nella tabella n. 3.

Poco dopo gli stipendi degli alti dirigenti delle Stato, e quindi anche dei professori universitari a loro agganciati, vengono rivalutati del 23% (L.432 del 6/8/1981). Solo ai dirigenti statali viene però attribuito, in aggiunta, un assegno pensionabile del 15% dello stipendio. Comincia così il lento cammino del distacco dei dirigenti statali dai professori universitari.

L’anno successivo il trattamento economico dei dirigenti statali viene prorogato, prevedendo al tempo stesso un suo aumento del 12.20% a partire dal 1/1/1983 (L.869 del 20/11/1982). Ai soli dirigenti dello Stato viene però attribuito un ulteriore beneficio basato sugli anni di effettivo servizio.

Tabella 3. Le retribuzioni (lire) dei docenti universitari a tempo pieno nell’anno 1980a

Classe

/Param.

anni

Stip.

annuo

lordo

Maggiora-

-zione del

40% per

tempo pieno

Assegno

aggiuntivo

lordo

annuob

Stip.

globale

annuo

lordoc

Stip.annuo

lordo,

in euro,

attualizzato

al 2018 d

             

Prof. Ordinario

       

0 Str.

0

8.769.812

3.507.923

3.600.000

16.125.687

40.384

0 Ord.

3

9.532.404

3.812.961

3.600.000

17.193.317

43.057

1

5

10.294.996

4.117.998

4.200.000

18.860.946

47.233

2

7

11.057.588

4.423.035

4.200.000

19.928.575

49.907

3

9

11.820.180

4.728.072

4.800.000

21.596.204

54.083

4

11

12.582.772

5.033.108

4.800.000

22.663.832

56.757

5

13

13.345.364

5.338.145

5.400.000

24.331.461

60.933

6

15

14.107.956

5.643.182

6.000.000

25.999.090

65.110

6/1

17

14.460.654

5.784.261

6.000.000

26.492.868

66.346

             

Prof. Associato

       

0

0

70% del P.O.

70% del P.O.

2.520.000

11.362.367

28.455

0, conf.

3

2.520.000

12.109.708

30.326

1

5

2.940.000

13.277047

33.250

2

7

2.940.000

14.024.387

35.121

3

9

3.360.000

15.191.728

38.045

4

11

3.360.000

15.939.068

39.916

5

13

3.780.000

17.106.407

42.840

6

15

4.200.000

18.273.748

45.763

6/1

17

4.200.000

18.619.393

46.629

             

Ricercatore T.I.

       

/300

0

5.400.000

5.647.952

14.144

/330

3

5.940.000

6.187.952

15.496

I

5

6.415.200

6.663.152

16.687

II

7

6.890.400

7.138.352

17.877

III

9

7.365.600

7.613.552

19.067

IV

11

7.840.800

8.088.752

20.257

V

13

8.316.000

8.563.952

21.447

VI

15

8.791.200

9.039.152

22.637

VII

17

9.266.400

9.514.352

23.827

VII/1

19

9.498.060

9.746.012

24.407

a Sono le retribuzioni fissate dal DPR 382/1980.. Dopo la classe 6a dei professori sono previsti aumenti biennali del 2,5%. I dati sono stati presi dal Bollettino Toscano CNU del Luglio 1980.

b l’assegno è suddiviso in 12 mensilità.

c Stip. Annuo lordo + 40% t.p. + assegno aggiuntivo + 247.952 di IIS (Indennità Integrativa Speciale, che compensa la svalutazione misurata dall’ISTAT).

d Stip. annuo lordo globale / 1936.27 x 4.849 (Coeff. ISTAT-1980).



All’inizio dell’anno successivo la L. 79 del 17/4/1984, oltre alla solita proroga degli stipendi dell’alta dirigenza (fino alla fine del 1984) e ad un parallelo aumento del 13%, introduce anche una sostanziale modifica della carriera universitaria aggiungendo oltre l’ultima classe stipendiale vigente (la 6a del 8%) una ulteriore serie di 8 scatti biennali stipendiali del 6%. La carriera dei professori universitari viene così allungata di 16 anni: la ex classe 7 con gli aumenti biennali di fine carriera del 2,5% viene quindi spostata all’inizio del 31° anno dall’ingresso in ruolo.

Negli anni successivi si susseguono diverse leggi che aumentano ancora le retribuzioni degli alti dirigenti statali, e quindi anche dei docenti universitari (vedi L. 72 del 8/3/1986, L.341 del 11/7/1986, L. 37 del 28/2/1990 e infine della L. 21 del 23/1/1991).

Con la L. 216 del 6/3/1992 si introduce la norma che aggiorna automaticamente ogni anno le retribuzioni dei dirigenti statali sulla base degli aumenti medi del P.I. contrattualizzato nell’anno precedente. L’aumento medio % viene rilevato dall’ISTAT e certificato da un decreto del Presidente della Repubblica (DPR e, dal 1999, un semplice DPCM). L’efficacia di tale norma viene però sospesa per 2 anni da alcune leggi successive e ripristinata infine dalla L. 186 del 17/5/1995.

Le retribuzioni valide negli anni 1989 e 1995 sono raccolte nelle tabelle 4 e 5, rispettivamente.

I dati della tabella 5 sono stati raccolti e classificati da parte dell’amico carissimo Alberto Pagliarini, a lungo Presidente della sede CNU di Bari, e Presidente della Commissione Sindacale del CNU Nazionale dal 1998 al 2011. Il Prof. Pagliarini è l’autore delle famose tabelle che, dal 1995 al 2010, raccolgono tutti i dati delle retribuzioni dei docenti universitari con grande precisione (8 cifre significative!) e con tutte le indicazioni sulla natura ed entità delle varie ritenute. Le tabelle di Pagliarini per gli anni dal 2001 al 2010 (nel 2010 ci fu il famoso “blocco”) sono reperibili sul sito: http://alpaglia.xoom.it/alberto_pagliarini/.

Pagliarini era divenuto un vero esperto non solo nelle questioni stipendiali ma anche nella normativa amministrativa dell’Università, al punto che molti dirigenti di singoli atenei per la interpretazione delle norme consultavano lui invece del Ministero dell’Università.

Con alcune leggi successive (culminate nella Legge Finanziaria del 1998) si introduce un graduale distacco delle retribuzioni dei Dirigenti dello Stato da quelle dei professori universitari. Infatti sulla base di una vecchia legge “Bassanini” i Dirigenti Pubblici sono destinati ad essere “contrattualizzati”, mentre resta in regime di Diritto Pubblico il rapporto di impiego di (1) magistrati, militari e forze di polizia, diplomatici e prefetti e (2) professori e ricercatori universitari. Per questi ultimi ciò vale (D. Leg.vo 165 del 16/5/2001) in attesa di una specifica nuova disciplina.





Tabella 4. Retribuzioni dei docenti universitari a tempo pieno nel 1989. a

classe

anni

Stipendio

di base

annuo lordo

(lire)

Assegno

aggiuntivo

annuo lordo

(lire)

I.I.S.

lorda

mensile

(lire)

Totale

lordo

annuo b

(lire)

Totale lordo

annuo (euro)

rivalutato

ISTAT al 2018c

I

II

III

IV

V

VI

VII

Professore Straordinario a tempo pieno

0

0

28.411.838

9.000.000

1.061.392

50.148.542

53.016

Professore Ordinario a tempo pieno

1

3

30.882.435

9.000.000

1.061.392

52.619.139

55.628

2

5

33.353.030

10.500.000

1.061.392

56.589.734

59.826

4

9

38.294.221

12.000.000

1.061.392

63.030.925

66.635

5

11

40.764.816

12.000.000

1.061.392

65.501.520

69.247

7/0

15

45.706.007

15.000.000

1.141.510

74.404.127

78.659

7/I

17

48.448.367

15.000.000

1.141.510

77.146.487

81.558

7/III

21

53.933.087

15.000.000

1.141.510

82.631.207

87.357

7/V

25

59.417.807

15.000.000

1.141.510

88.115.927

93.155

7/VII

29

64.902.527

15.000.000

1.141.510

93.600.647

98.953

7/VIII

31

67.644.887

15.000.000

1.141.510

96.343.007

101.853

Professore Associato non confermato a tempo pieno

0

0

19.888.287

6.300.000

1.021.906

38.451.159

40.650

Professore Associato confermato a tempo pieno

1

3

21.617.704

6.300.000

1.021.906

40.180.576

42.478

2

5

23.347.121

7.350.000

1.021.906

42.959.993

45.417

4

9

26.805.955

8.400.000

1.021.906

47.468.827

50.183

5

11

28.535.371

8.400.000

1.021.906

49.198.243

52.012

7/0

15

31.994.205

10.500.000

1.077.988

55.430.061

58.600

7/I

17

33.913.857

10.500.000

1.077.988

57.349.713

60.629

7/III

21

37.753.161

10.500.000

1.077.988

61.189.017

64.688

7/V

25

41.592.415

10.500.000

1.077.988

65.028.321

68.747

7/VII

29

45.431.769

10.500.000

1.077.988

68.867.625

72.806

7/VIII

31

47.351.421

10.500.000

1.077.988

70.787.277

74.835

Assistente o Ricercatore non confermato a tempo pieno

0

0

9.944.145

0

982.681

21.736.317

22.979

Assistente o Ricercatore confermato a tempo pieno

1

3

15.132.393

4.410.000

982.681

31.334.565

33.127

2

5

16.342.985

5.145.000

982.681

33.280.157

35.183

4

9

18.764.168

5.880.000

982.681

36.436.340

38.520

5

11

19.974.760

5.880.000

982.681

37.646.932

39.800

7/0

15

22.395.944

7.350.000

1.003.563

41.788.700

44.178

7/I

17

23.739.700

7.350.000

1.003.563

43.132.456

45.599

7/III

21

26.427.213

7.350.000

1.003.563

45.819.969

48.440

7/V

25

29.114.725

7.350.000

1.003.563

48.507.481

51.281

7/VII

29

31.802.238

7.350.000

1.003.563

51.194.994

54.123

7/VIII

31

35.145.995

7.350.000

1.003.563

52.538.751

55.543

             

a I dati sono stati presi dal “Prontuario delle retribuzioni del personale universitario”, Suppl. al n. 42-43 di UP, a cura di Roberto Taverna (CGIL).

b Colonna VI = colonne III + IV + V x 12.

c Stip. lordo annuo / 1936,27 x 2.047 (Coeff. ISTAT-1989).

Tabella 5. Retribuzioni dei docenti universitari a tempo pieno, nel 1995a



classe

anni

Stipendio

lordo

mensile

(lire)

Assegno

Aggiuntivo

(lire)

Totale

lordo

mensile b

(lire)

Stipendio

netto

mensile c

(lire)

Totale

lordo

annuo d

(lire)

Totale lordo

annuo (euro)

rivalutato

ISTAT al 2018e

I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

Professore straordinario a t.p.

00

0

3.356.160

774.413

5.343.702

3.508.863

69.468.126

54.067

Professore ordinario a t. p.

00

3

3.637.302

774.413

5.646.656

3.681.296

73.406.528

57.132

02

7

4.219.270

903.482

6.357.693

4.053.597

82.650.009

64.327

04

11

4.801.238

1.032.551

7.068.730

4.422.548

91.893.490

71.521

06

15

5.383.207

1.290.689

7.908.836

4.866.621

102.814.868

80.021

07

17

5.706.199

1.290.689

8.231.829

5.029.695

107.131.777

83.381

09

21

6.352.184

1.290.689

8.877.814

5.355.844

115.411.582

89.825

10

23

6.675.176

1.290.689

9.200.806

5.518.919

119.610.478

93.093

12

27

7.321.161

1.290.689

9.846.791

5.845.068

128.008.283

99.629

14

31

7.967.146

1.290.689

10.492.776

6.171.217

136.406.088

106.165

14/1

33

8.166.325

1.290.689

10.691.954

6.271.780

138.995.402

108.180

               

Professore associato non confermato a t.p.

00

0

2.386.215

542.089

4.066.181

2.759.057

52.860.353

41.141

Professore associato confermato a t.p.

00

3

2.583.015

542.089

4.278.250

2.880.500

55.617.250

43.287

02

7

2.996.298

631.921

4.781.365

3.175.134

62.157.745

48.377

04

11

3.409.580

722.786

5.285.512

3.470.440

68.711.656

53.478

06

15

3.822.862

903.482

5.879.490

3.808.129

76.433.370

59.488

07

17

4.052.234

903.482

6.108.862

3.925.289

79.415.206

61.809

09

21

4.510.978

903.482

6.567.606

4.158.037

85.378.878

66.450

10

23

4.740.349

903.482

6.796.977

4.273.843

88.360.701

68.771

12

27

5.199.093

903.482

7.255.721

4.505.457

94.324.373

73.413

14

31

5.657.836

903.482

7.714.464

4.737.070

100.288.032

78.054

14/1

33

5.799.282

903.482

7.855.910

4.808.484

102.126.830

79.485

Assistente o ricercatore non confermato a t.p.

00

 

1.254.614

2.304.127

1.674.074

29.953.651

33.513

Assistente o ricercatore confermato a t.p.

00

3

1.845.015

379.462

3.312.240

2.314.417

43.059.120

33.513

02

7

2.140.217

442.706

3.670.686

2.524.269

47.718.918.

37.140

04

11

2.435.419

505.950

4.029.132

2.734.122

52.378.716

40.766

06

15

2.730.621

632.437

4.450.822

2.985.152

57.860.686

45.033

07

17

2.894.459

632.437

4.614.659

3.078.767

59.990.567

46.691

09

21

3.222.133

632.437

4.942.334

3.265.996

64.250.342

50.006

10

23

3.385.971

632.437

5.106.171

3.359.611

66.380.223

51.664

12

27

3.713.645

632.437

5.433.846

3.546.840

70.639.998

54.979

14

31

4.041.320

632.437

5.761.520

3.727.528

74.899.760

58.295

14/1

33

4.142.353

632.437

5.862.553

3.779.134

76.213.189

59.317



Note alla tabella 5.

a I dati sono presi dalle famose tabelle del Prof. A. Pagliarini. Le tabelle di Pagliarini per gli anni dal 2001 al 2010 sono reperibili sul sito: http://alpaglia.xoom.it/alberto_pagliarini/.

b colonna II + colonna III + IIS (indennità integrativa speciale). I dati della IIS sono, prima della conferma e dopo la conferma: 1.213.129 e 1.234.941 (ordinari), 1.137.877 e 1.153.146 (associati), 1.049.513 e 1.087.763 (ricercatori), rispettivamente.

c Totale lordo – Rit. Prev.-Ass. (8.20% ma operante diversamente sulle singole voci) – acconto IRPEF. I dati si riferiscono ai primi mesi dell’anno. Per i mesi successivi, quando la retribuzione totale raggiunge una prefissata entità, le Ritenute Previdenziali-Assistenziali sono leggermente diverse.

d Colonna V x 13. Il totale risulta leggermente diverso da quello reale in quanto la 13a mensilità non è identica alle altre mensilità.

e Stip. lordo annuo / 1936,27 x 1,507 (Coeff. ISTAT-1995).








Il XXI secolo

All’inizio del secolo il Ministro P.I. Moratti del governo Berlusconi affida ad una commissione presieduta dall’ On.le De Maio il compito di preparare una proposta di riforma dell’Università. La proposta suscita subito molte critiche in quanto si preoccupa quasi soltanto di problemi di stato giuridico e di concorsi senza affrontare minimamente problemi altrettanto seri come il diritto allo studio e il sostegno alla ricerca scientifica. Ma il governo vuole dimostrare la propria attività anche in questo campo e riesce a far approvare dal parlamento la Legge 230/2005 (famosa Legge Moratti). La legge aumenta gli obblighi didattici dei docenti (le 120 ore frontali) a costo zero, stabilisce il pensionamento dei professori di entrambe le fasce a 70 anni abolendo il fuori-ruolo, elimina il doppio regime tempo pieno-tempo definito, cambia le regole dei concorsi istituendo una abilitazione scientifica nazionale a numero programmato seguita da valutazioni comparative locali e pone ad esaurimento (dal 2013) il ruolo dei ricercatori. Non interviene in modo diretto sulle retribuzioni.

Sulle retribuzioni interviene invece pesantemente il governo Berlusconi del 2008, al fine di affrontare la grave crisi economica di quegli anni. Il famoso decreto-legge del Ministro dell’Economia Tremonti (D.L. 78 del 2010) blocca praticamente tutti i meccanismi di adeguamento stipendiale dei Pubblici Dipendenti, dai normali scatti di carriera ai contratti e agli adeguamenti ISTAT. Ma per i soli docenti universitari il blocco viene esteso anche agli effetti giuridici della maturazione degli scatti stipendiali e viene successivamente protratto fino alla fine del 2015 (per tutti gli altri 2014). In tal modo i soli universitari alla scadenza del blocco, nel 2016, si ritrovano con lo stipendio che avevano nel 2010, come se nel quinquennio 2011-2015 non avessero prestato servizio. Naturalmente questo blocco di carriera si traduce in un abbassamento della curva stipendiale (5 anni di blocco significano 2,5 scatti biennali in meno) che si protrae nel tempo fino alla pensione. Una stima della perdita economica complessiva a fine carriera nel caso di un professore associato a tempo pieno che nel 2010 era nella classe 7 si aggira sui 90.000 euro.

Le retribuzioni dei docenti universitari all’inizio del blocco (2010) sono raccolte nella tabella 6.

Il governo Berlusconi decide anche di rinunciare definitivamente ad applicare la Legge Moratti e ripartire, nel 2009, con un nuovo progetto di riforma. Contemporaneamente, inizia una pesante campagna denigratoria dell’Università che enfatizza il ruolo negativo dei “baroni universitari” e la mancata valorizzazione del merito nel reclutamento e nella carriera dei docenti. La riforma (Legge Gelmini) viene approvata nel 2010 e mostrerà subito che, contrariamente alle sbandierate intenzioni, in realtà il potere dei “baroni” risulta aumentato: viene infatti rafforzato il ruolo del Rettore e del Consiglio di Amministrazione e faranno parte delle Commissioni giudicatrici dei concorsi i soli professori ordinari. Contemporaneamente viene dato corpo alla pretesa valorizzazione del merito tramite la creazione di un “fondo per il merito” degli studenti e una valutazione degli atenei che, se virtuosi, riceveranno come premio una quota crescente del FFO. Tra le norme che hanno a che fare con le retribuzioni spicca la modifica della carriera dei docenti, le cui classi e scatti stipendiali vengono trasformate da biennali a triennali, subordinandone la maturazione alla valutazione positiva di tutte le attività svolte. E purtroppo pare che queste valutazioni pretendano di premiare il merito selettivamente, senza limitarsi alla semplice verifica del normale assolvimento dei propri doveri, cosa che sarebbe più coerente con la natura degli scatti automatici originali del DPR 382/1980.



Tabella 6. Retribuzioni (euro) dei docenti universitari a tempo pieno, nel 2010a



classe

anni

Stipendio

lordo

mensile

Assegno

Aggiuntivo

Totale

lordo

mensile b

Stipendio

netto

mensile c

Totale

lordo

annuo d

Totale lordo

annuo rivalutato

ISTAT al 2018e

I

II

III

IV

V

VI

VII

VIII

Professore straordinario a t.p.

00

0

2.851

658

4.423

2.756

56.840

62410

Professore ordinario a t. p.

00

3

3.090

658

4.678

2.897

60.159

66.055

02

7

3.584

768

5.282

3.227

67.901

74.555

04

11

4.079

877

5.886

3.545

75.644

83057

06

15

4.573

1.096

6.600

3.921

84.702

93.003

07

17

4.847

1.096

6.874

4.065

88.269

96.919

08

19

5.122

1.096

7.149

4.206

91.836

100.836

10

23

5.671

1.096

7.697

4.484

98.970

108.669

12

27

6.219

1.096

8.246

4.762

106.104

116.502

14

31

6.768

1.096

8.795

5.040

113.238

124.335

14/1

33

6.937

1.096

8.964

5.126

115.438

126.751

               

Professore associato non confermato a t.p.

00

0

2.027

461

2.345

2.193

43.023

47.239

Professore associato confermato a t.p.

00

3

2.194

461

3.524

2.285

45.346

49.790

02

7

2.545

537

3.951

2.506

50.826

55.807

04

11

2.896

614

4.379

2.731

56.316

61.835

06

15

3.248

768

4.884

3.011

62.723

68.870

07

17

3.442

768

5.079

3.118

65.256

71651

08

19

3.637

768

5.274

3.222

67.789

74.432

10

23

4.027

768

5.663

3.426

72.855

79.995

12

27

4.417

768

6.053

3.630

77.921

85.557

14

31

4.806

768

6.443

3.835

82.987

91.120

14/1

33

4.926

768

6.563

3.898

84.549

92.835

Assistente o ricercatore non confermato a t.p.

00

 

1.066

0

1.857

1.334

24.135

26500

Assistente o ricercatore confermato a t.p.

00

3

1.567

322

2.709

1.863

34.898

42.073

02

7

1.818

376

3.014

2.021

38.803

42.606

04

11

2.069

430

3.318

2.178

42.708

46.893

06

15

2.320

537

3.676

2.364

47.257

51.888

07

17

2.459

537

3.816

2.436

49.066

53.874

08

19

2.598

537

3.955

2.507

50.876

55.862

10

23

2.876

537

4.233

2.651

54.494

59.834

12

27

3.155

537

4.512

2.803

58.113

63.808

14

31

3.433

537

4.790

2.956

61.732

67.782

14/1

33

3.519

537

4.876

3.003

62.847

69.006



Note alla tabella 6.

a I dati sono presi dalle famose tabelle del Prof. A. Pagliarini. Le tabelle di Pagliarini per gli anni dal 2001 al 2010 sono reperibili sul sito: http://alpaglia.xoom.it/alberto_pagliarini/.

b colonna III + colonna IV + I.I.S. (indennità integrativa speciale). I dati della IIS sono, prima della conferma e dopo la conferma: 914 e 930 (ordinari), 857 e 869 (associati), 791 e 820 (ricercatori), rispettivamente.

c Totale lordo – Rit. Prev.-Ass. (8.80% ma operante diversamente sulle singole voci) – acconto IRPEF. I dati si riferiscono ai primi mesi dell’anno. Per i mesi successivi, quando la retribuzione totale raggiunge una prefissata entità, le Ritenute Previdenziali-Assistenziali sono leggermente diverse (vedi note alle tabelle di Pagliarini).

d il totale tiene conto del valore reale della 13a mensilità.

e Stip. lordo annuo x 1,098 (Coeff. ISTAT-2010).

La carriera e le retribuzioni determinate dalla Legge Gelmini sono riportate nella tabella 7. In questa stessa tabella nelle ultime due colonne è riportata anche la nuova carriera biennale introdotta dalla Legge Finanziaria 2018. Dai dati di questa tabella possiamo provare a calcolare dopo quanti anni recupererebbe i 90.000 euro perduti l’ipotetico PA alla classe 7 nel 2010. Si vede che la velocizzazione della carriera introdotta dalla Finanziaria 2018 permette di recuperare un terzo dello scatto medio triennale (approssimabile, per eccesso, a 1000 euro) ogni biennio e quindi richiederebbe 90 scatti, ossia una ulteriore carriera di 180 anni!

Desideriamo mettere in evidenza che nella nuova carriera prevista dalla Legge Gelmini lo stipendio della classe iniziale dei professori equivale a quello della vecchia carriera con riconoscimento di alcuni anni di anzianità pregressa. Però nel caso dei PO lo stipendio iniziale è quello che corrisponde ad una anzianità pre-ruolo di 8 anni mentre per i PA di 6 anni soltanto. In sostanza è come se la carriera dei PA venisse rallentata un po’ con la conseguenza che lo stipendio tabellare del PA non è più ancorato al 70% di quello del PO ma varia, nell’arco della carriera, dal 63 al 69%. La retribuzione complessiva risulta invece calata al 70% circa rispetto al 74-75% precedente. Ciò porta ad una dequalificazione retributiva della seconda fascia e quindi, a nostro avviso, dell’intero corpo docente.





Tabella 7. Le retribuzioni (euro) dei docenti universitari a tempo pieno secondo la Legge Gelmini: nel 2012 (classi triennali) e nel 2018 (classi biennali) a

2012

2018

Classe

Trien.

Anni

di

carriera

Stipendio

Tabellare

annuo

lordob

Assegno

aggiuntivo

annuo

lordoc

I.I.S.

lordad

Stip.

annuo

lordo

globalee

Stipendio

annuo

lordo,

in euro,

attualizz.

al 2018 f

Anni di

carriera

con le classi

biennali della

Finanziaria 2018 g

Professore Ordinario

0

1-3

49.809

10.526

12.096

72431

75111

1-2

1

4-6

56236

11.403

12.096

79735

82685

3-4

2

7-9

59449

13.157

12.096

84702

87836

5-6

3

10-12

66.583

13.157

12.096

91836

95234

7-8

4

13-15

70.150

13.157

12.096

95403

98933

9-10

5

16-18

77284

13.157

12.096

102.537

106.331

11-12

6

19-21

80851

13.157

12.096

106.104

110.030

13-14

7

22-24

87.985

13.157

12.096

113.238

117.428

15-16

8

24-27

90.184

13.157

12.096

115.437

119.708

17-18

9

28-30

94.584

13.157

12.096

119.837

124.271

19-20

10

31-33

96.783

13.157

12.096

122.036

126.551

21-22

11

34-36

101.182

13.157

12.096

126.435

131.113

23-24

Professore Associato

0

1-3

33089

6447

11295

50831

52712

1-2

1

4-6

35371

7368

11295

54034

56033

3-4

2

7-9

39936

7982

11295

59213

61404

5-6

3

10-12

42218

9210

11295

62723

65044

7-8

4

13-15

47284

9210

11295

67789

70297

9-10

5

16-18

49817

9210

11295

70322

72924

11-12

6

19-21

54883

9210

11295

75388

78177

13-14

7

22-24

57416

9210

11295

77921

80804

15-16

8

25-27

62482

9210

11295

82987

86058

17-18

9

28-30

64044

9210

11295

84549

87677

19-20

10

31-33

67168

9210

11295

87673

90917

21-22

11

34-36

68730

9210

11295

89235

92537

23-24

12

37-39

71854

9210

11295

92359

95776

25-26

Ricercatore a tempo determinato

0

20375

3868

10655

34.898

36.189

1-2

a I dati si riferiscono allo stipendio lordo annuale, in euro: sono stati presi dall’allegato n. 2 del DPR 232/2012 (G.U. n. 33 del 9/2/2012). Il DPR, a causa del blocco quinquennale, dispiega i suoi effetti del 2012 solo a partire dal 2016.

b distribuito su 13 mensilità.

c distribuito su 12 mensilità.

d Indennità Integrativa Speciale, distribuita su 13 mensilità.

e Stipendio globale = Stip. Tab. + Ass. agg. + IIS

f Stip. annuo lordo globale x 1,037 (coeff. ISTAT-2012)

g la trasformazione delle classi da triennali a biennali (a parità di stipendio, con effetto economico dal 2020) è stata stabilita dalla Finanziaria 2018: L. 205 del 27/12/17 (G.U. n. 302 del 29/12/17, Suppl.Ord. n.62), art. 1, c. 629-632.



Sul blocco degli scatti

Negli ultimi anni ci sono state diverse iniziative di protesta contro il governo per convincerlo a compensare in qualche modo gli effetti negativi del blocco degli scatti dei docenti universitari. In particolare ha avuto un certo successo il parziale sciopero dagli esami indetto dal Movimento per la Dignità guidato dal Prof. Ferraro. La risposta del governo è stata purtroppo deludente (vedi, L. 205 del 27/12/2017, cioè la legge Finanziaria 2018), limitandosi alla concessione di un contributo “una tantum” di circa 1000 euro netti nel biennio 2018-2019 e alla ritrasformazione degli scatti di carriera da triennali a biennali, mantenendone immutato il valore economico. Se da un lato l’una tantum rappresenta mediamente circa il 40% del danno economico subito in un biennio, dall’altro la modifica della carriera lascerebbe inizialmente inalterato il danno economico del blocco e permetterebbe di raggiungere lo stipendio di diritto gradatamente nel tempo nell’arco di 10 anni. Siccome gli effetti economici di tale compensazione partirebbero nel 2020, ciò significa che gli effetti del blocco verrebbero annullati soltanto nel 2030 e un recupero (graduale e parziale) del furto subito comincerebbe soltanto dopo. Con la conseguenza che non avrebbero nessun rimborso tutti coloro che sono già in pensione, o che ci andranno nei prossimi anni, e non potrebbero recuperare tutta la perdita anche i docenti che sono entrati in ruolo tardi e non riescono ad arrivare alla fine della carriera prima di raggiungere l’età della pensione: l’età media di ingresso in ruolo nel 2015 era 43 anni per i PA e 54 anni per i PO, ma stava crescendo.

Ma se vogliamo dare una occhiata più da vicino alle perdite stipendiali delle varie categorie causate dal blocco, immaginiamo di riferirci a docenti entrati in ruolo (quindi dopo i 3 anni di straordinariato o conferma) nel 2010. I dati della tabella 6 mostrano che un PO di questa anzianità perdendo 2,5 scatti iniziali ha subito un prelievo di circa 10.000 euro. Alla fine del blocco sarà all’ottavo anno di carriera e gliene mancano 23 per arrivare alla fine della carriera (classe 14: 31 – 8 = 23 anni). A fine carriera avrebbe subito un prelievo forzoso di circa 230.000 euro (10.000 x 23). Facendo lo stesso calcolo per le altre categorie troveremmo prelievi di circa 160.000 euro per un PA e 115.000 euro per un RTI. Però simili prelievi avverrebbero solo per una sparuta minoranza dei docenti a causa della loro alta età di ingresso in ruolo. Ad es. se facciamo il calcolo per il grosso dei PO, cioè quelli entrati in ruolo alla età media di ingresso (54 anni, per cui andranno in pensione dopo soli 16 anni), ci accorgiamo che questi presteranno servizio per ulteriori 8 anni (16 – 8 = 8) e pertanto il loro prelievo sarà soltanto di 80.000 euro circa. Analogamente si può vedere che il prelievo reale tipico per un PA scenderà a circa 135.000 euro, mentre resterà invariato per un RTI la cui età media di ingresso in ruolo (39 anni) gli permette di arrivare al massimo della carriera. Quindi all’atto pratico la situazione è più favorevole del previsto per la maggioranza dei professori, ma non per i ricercatori. E, nell’ambito dei professori, sarà peggiore per coloro che sono entrati in ruolo prima (quelli più bravi?). Insomma, una ingiustizia dietro l’altra!

Purtroppo anche nella Legge Finanziaria 2019, nel testo proposto dal governo ora all’esame del Parlamento, non compare alcun correttivo agli infausti effetti del blocco del 2010. Questo ci dà una idea di come ci prendono in giro i nostri governanti. Ma se noi non siamo in grado di ribellarci . . . . . . . hanno ragione loro!



Considerazioni finali

Nella tabella 8, infine, viene mostrato come si sono evolute nel tempo le retribuzioni dei docenti universitari lungo l’arco della carriera.



Tabella 8. Le retribuzioni (euro) dei docenti universitari a tempo pieno nel tempo: Professori Ordinari, Professori Associati e Ricercatori T.I. (>1980), Assistenti a



Docenti e anni

di carriera

1963

1973

1980

1989

1995

2010

2012

2018

     

?

         

Prof. Ordinari

               

3

44.593

51.170

43.057

55.628

57.132

66.055

75.111

75.111

11

49.013

64.787

56.757

69.247

71.521

83.057

95.234

106.331

21

54.538

80.148

69.993

87.357

89.825

104.753

110.030

126.551

31, fine carriera

60.063

89.168

78.132

101.853

106.165

124.335

126.551

144.224

                 

Prof. Associati

               

3

30.326

42.478

43.287

42.073

52.712

52.712

11

39.916

52.012

53.478

46.893

65.044

72.924

21

49.195

64.688

66.450

57.848

78.177

90.917

31

54.916

74.835

78.054

67.782

90.917

102.959

                 

Assistenti e

Ricercatori T.I.

           

Ricercatori T.D.

anni 0

3

19.814

29.581

15.496

33.127

33.513

42.043

36.189

36.189

11

30.832

40.527

20.257

39.800

40.766

46.893

21

33.530

49.262

25.018

48.440

50.006

57.848

31

47.404

54.860

27.997

55.543

58.295

67.782

                 



a I dati si riferiscono allo stipendio globale annuo lordo, in euro, attualizzato al 2018, dedotto dalle tabelle precedenti.

A una prima occhiata, non deve meravigliare il basso valore degli stipendi del 1980. Di fatto l’aggancio allo stipendio dell’Alta Dirigenza dello Stato stabilito dal DPR 382 fu mantenuto ad un livello basso. Ci pensò la larga manus dei governi che si sono succeduti negli anni immediatamente successivi ad innalzare lo stipendio base degli Alti Dirigenti (e quindi anche il nostro), che con leggine varie nell’arco di tempo 1980-1986 praticamente raddoppiò.

A parte ciò, notiamo che le retribuzioni a fine carriera sono in generale abbastanza alte. Il problema però è la possibilità di arrivarci a fine carriera. Sappiamo infatti che a causa dell’alta età media di ingresso in ruolo la gran parte dei professori ordinari, e anche molti associati, arrivano all’età della pensione diversi anni prima di aver raggiunto il massimo della carriera. Uno dei grossi problemi che ci si presenta nei prossimi anni è proprio quello di far abbassare sensibilmente l’età media di ingresso, così realizzando parallelamente il duplice obiettivo di rendere l’età media dei nostri docenti paragonabile a quella degli altri paesi europei e anche di ridurre il lungo periodo dell’attuale precariato.

Siamo così giunti al termine di questa chiacchierata sulla evoluzione degli stipendi dei docenti universitari nel tempo. In conclusione, ci sentiamo di poter affermare che la nostra categoria negli anni a venire dovrà preoccuparsi sostanzialmente di due aspetti del binomio “stato giuridico -retribuzione”.

  1. non ci deve preoccupare l’entità delle retribuzioni che il legislatore ha associato al percorso della nostra carriera: essa in sé appare ragionevole. Il problema sostanziale è che questa carriera non deve esistere solo sulla carta, ma ci deve essere data la possibilità di percorrerla fino in fondo. Finché non riusciremo a far diventare professori ragazzi di poco più di 30 anni, come succede all’estero, la partita sarà persa.

  2. più ancora dei quattrini ci deve preoccupare lo stravolgimento del nostro stato giuridico attuato dalle leggi che si sono susseguite nel tempo. Nonostante ufficialmente il nostro stato giuridico sia nazionale, di fatto molte delle nostre attività sono giudicate localmente sulla base di regolamenti di ateneo (vedi la valutazione per maturare gli scatti di carriera o per la concessione di premi al merito o la stessa concessione dell’una tantum della Finanziaria 2018) che possono differire tra loro in modo sostanziale.

Se a questo aggiungiamo le limitazioni alla nostra autonomia e i pesanti obblighi di natura amministrativa che rubano gran parte del tempo che dovremmo dedicare a didattica e ricerca, ci accorgiamo che la situazione si fa davvero pesante.

Speriamo fortemente che i nuovi docenti, cui questo scritto è principalmente rivolto, mantengano la consapevolezza che il nostro lavoro non è un lavoro qualunque: non siamo semplici impiegati pubblici, ma abbiamo una autonomia e una libertà che dobbiamo usare con estrema serietà e dedizione. Sosteneva un vecchio amico che in realtà siamo degli imprenditori: “imprenditori di noi stessi”!

Ci auguriamo quindi che i colleghi giovani sappiano stare uniti e trovare il coraggio di ribellarsi alle limitazioni citate sopra. Personalmente ci rendiamo perfettamente conto che ai nostri giorni non va più di moda associarsi in organizzazioni di tipo sindacale o anche culturale. Ma spero fortemente che continuino a dare il loro contributo all’interno di una associazione al tempo stesso culturale e sindacale come il CNU. Probabilmente sarà sempre più difficile un confronto a livello nazionale con i nostri governanti. Ma tenete presente che l’attività di associazioni come il CNU è ora a maggior ragione più importante a livello locale, proprio per controllare che gli organi di governo dei singoli atenei non stravolgano ulteriormente il nostro stato giuridico.

 









Allegato 1

La retribuzione dei docenti universitari:

dal lordo al netto



Per tutte le ritenute che dipendono dall’entità di singole voci stipendiali, o comunque dal reddito complessivo, si è presa come rappresentativa della media dei docenti universitari la situazione di un Professore Associato (PA) a tempo pieno alla Classe 8. Le ritenute sono quelle valide nel 2012.

  1. Dal “Lordo Amministrazione” al “Lordo Dipendente”.

L’Amministrazione universitaria calcola le ritenute come percentuale rispetto al cosiddetto “ Lordo Dipendente “, preso uguale a 100. Il passaggio da Lordo Amministrazione (LA) a Lordo Dipendente (LD) prevede ritenute differenziate a seconda che si tratti della retribuzione fissa o di quella accessoria (conto terzi, premi incentivanti etc.)

  1. Stipendio fisso

            1. Contr. Tesoro = 24.20% su 118% ST e su 100% (IIS + AA)

            2. Contr. Opera Previd. = 7.10% su 80% ST e su 48% IIS

            3. IRAP = 8.5% su tutto

% complessiva media sul Lordo Dip.te = 40.18%

% complessiva sul Lordo Amm.ne = P1 = 40.18/(100 + 40.18) = 28.66%

LD = LA x (1 – P1)/100 = LA x F1a (F1a = 0.713)

  1. Retribuzione accessoria

            1. Contr. Tesoro = 24.20 %

            2. IRAP = 8.5 %

% complessiva sul Lordo Dip.te = 32.70 %

% complessiva sul Lordo Amm.ne = P1 = 32.70/(100 + 32.70) = 24.64%

LD = LA x (1 – P1)/100 = LA x F1b (F1b = 0.754)



  1. Dal Lordo Dipendente al netto in busta paga.



          1. Ritenute assistenziali e previdenziali2:

(calcolate come % sul Lordo Dipendente)

            1. Contr. Tesoro (fondo pensione) = 8.80%

            2. Opera Prev.le (fondo TFS) = 2.50 % sulla somma di 80% dello stipendio tabellare (ST)+ 48% della indennità integrativa speciale (IIS) (mediamente risulta circa 1.58% sul totale LD)3

            3. Fondo credito = 0.35%

Il totale di queste ritenute sul 100% della retribuzione lorda (LD) si può valutare mediamente pari al 10.7%.



          1. Ritenute IRPEF:

variano ovviamente da caso a caso. Prendendo come riferimento un PA alla classe 8, tali ritenute pesano mediamente per il 28.2%. Però un eventuale premio (o retribuzione aggiuntiva) sarebbe tassato con l’aliquota marginale, che è del 41%. Pertanto il totale delle ritenute (previdenziali e assistenziali + IRPEF) che gravano sulla retribuzione lorda (LD) si può valutare mediamente pari a 10.7 + 41, cioè pari al 51.7%.

(F2 = 0.483)

(c ) eventuali ritenute addizionali regionali e comunali, non considerate nei calcoli presenti.



  1. Dal Lordo Amm.ne al netto in busta paga



Retribuzione netta finale = Lordo Amm.ne x F1 x F2



    1. Stipendio fisso netto = Lordo Amm.ne x F1a x F2

= LA x 0.726 x 0.483 = LA x 0.351



    1. Retribuzione accessoria = Lordo Amm.ne x F1b x F2

= LA x 0.754 x 0.483 = LA x 0.364



















Abbreviazioni: LA Lordo Amministrazione

LD Lordo Dipendente

ST Stipendio Tabellare (stipendio base + scatti)

IIS Indennità Integrativa Speciale

AA Assegno Aggiuntivo



Allegato 2



Coefficienti di rivalutazione ISTAT

(anno base = 2018, cioè Coeff. ISTAT 2018 = 1,000)



anno

Coeff

ISTATa

anno

Coeff

ISTATa

anno

Coeff

ISTATa

anno

Coeff

ISTATa

anno

Coeff

ISTATa

                   

1947

39,431

1950

37,204

1960

26,368

1963

22,570

1970

18,018

1971

17,161

1972

16,247

1973

14,721

1974

12,324

1975

10,518

1976

9,027

1977

7,644

1978

6,797

1979

5,874

1980

4,849

1981

4,084

1982

3,511

1983

3,053

1984

2,761

1985

2,543

1986

2,396

1987

2,291

1988

2,182

1989

2,047

1990

1,930

1991

1,813

1992

1,720

1993

1,650

1994

1,588

1995

1,507

1996

1,450

1997

1,426

1998

1,401

1999

1,379

2000

1,345

2001

1,309

2002

1,279

2003

1,247

2004

1,224

2005

1,203

2006

1,179

2007

1,159

2008

1,124

2009

1,115

2010

1,098

2011

1,069

2012

1,037

2013

1,026

2014

1,024

2015

1,025

2016

1,026

2017

1,015

2018

1,000

       



a calcolato sulla base degli indici nazionali dei prezzi al consumo delle famiglie di operai e impiegati (indice generale, al netto dei tabacchi a partire dal 1992).

Cifra rivalutata = cifra dell’anno n da rivalutare x Coeff. ISTAT anno n.

1 Negli anni cinquanta tale coefficiente valeva 18000 lire lorde annue per cui un professore ordinario che al massimo della carriera aveva un parametro 805 di fatto aveva uno stipendio base annuo lordo di 14 milioni e 490 migliaia di lire (18.000 x 805 = 14.490.000)

2 esistono alcune ritenute ulteriori che entrano in gioco solo per certi livelli di reddito. Per i dettagli si rimanda alle note della famose tabelle del Prof. Pagliarini (http://alpaglia.xoom.it//alberto_pagliarini/PRECISAZIONI2010.htm).

3 Facendo riferimento al PA alla Classe 8 risulta che ST = 0.6897 LD, il cui 80% vale 0.5518 LD; analogamente IIS = 0.1647 LD, il cui 48% vale 0.0791 LD. La somma dei due ammonta a 0.6309 e il 2.5% di questo vale 1.58% di LD.

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