Il Comitato Nazionale Universitario (CNU) è nato negli anni 1968-70 allo scopo di dare una risposta unitaria alla grande frammentazione di sigle sindacali in cui erano rappresentate le varie figure di docenti e ricercatori universitari di allora.
Il CNU si propose di introdurre nell’università ereditata dal periodo fascista un principio di democrazia, controbilanciando il potere di vita e di morte che i professori ordinari di allora avevano nei riguardi delle altre categorie di docenti.
Il primo CNU riuscì a instaurare un proficuo rapporto con gli Uffici Scuola dei vari partiti e, in stretta collaborazione con loro, riuscì a definire e far approvare dal Parlamento la legge 28/80 edil famoso DPR 382 del 1980. In tale legge venivano introdotti i dipartimenti, il dottorato di ricerca, la figura del ricercatore universitario e il nuovo stato giuridico dei docenti, articolato nelle due fasce di professori ordinari e associati. Tale legge è l’unica che dalla Seconda Guerra mondiale a oggi si può definire, anche se non esaustiva, una vera e coerente riforma universitaria.
Alla fine degli anni Ottanta il CNU ha appoggiato la legge sull’autonomia universitaria portata avanti dal Ministro Ruberti e successivamente ha combattuto, purtroppo senza successo, contro la legge Moratti del 2005, la legge Gelmini del 2010 e i blocchi stipendiali degli anni 2011-2015. La storia completa del CNU, raccontata dai suoi dirigenti succedutisi nel tempo, si può leggere nel libro “Cronache di 50 anni di vita universitaria tra conservazione e rinnovamento. Il Comitato Nazionale Universitario (CNU): passione, impegno e futuro”.